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Dati personali compromessi: la vulnerabilità di A2 Hosting

La compagnia di hosting web A2 Hosting ha subito una violazione dei dati che ha compromesso le informazioni personali di alcuni dei suoi clienti. L’azienda ha subito preso provvedimenti per risolvere la vulnerabilità, ma il danno era già stato fatto.

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La violazione dei dati di A2 Hosting ha portato al furto di informazioni personali come nomi, indirizzi email, numeri di telefono e informazioni sulle carte di credito. La società ha immediatamente lanciato un’indagine interna e ha scoperto che l’attacco è stato causato da una vulnerabilità nel sistema di sicurezza del loro software. In particolare, l’attacco è stato eseguito attraverso una vulnerabilità nella piattaforma di gestione dei clienti della compagnia.

Gli hacker hanno sfruttato un exploit noto per accedere al sistema della compagnia. Questo exploit ha permesso loro di accedere ai server di A2 Hosting e rubare le informazioni dei clienti. La compagnia ha subito implementato misure di sicurezza aggiuntive per risolvere la vulnerabilità e prevenire future intrusioni.

L’episodio ha dimostrato ancora una volta l’importanza della sicurezza informatica e dell’implementazione di misure di protezione adeguate per proteggere i dati personali dei clienti. La violazione dei dati di A2 Hosting ha potuto essere prevenuta con la corretta gestione della sicurezza e la tempestiva implementazione di misure di protezione.

L’attacco contro A2 Hosting è stato eseguito attraverso l’utilizzo di un exploit noto, una vulnerabilità software ben nota agli hacker. L’exploit in questione sfruttava una vulnerabilità nel sistema di gestione dei clienti della compagnia. Una volta che gli hacker hanno acquisito l’accesso a questo sistema, hanno potuto accedere ai server della compagnia e rubare i dati dei clienti.

Per prevenire questo tipo di attacchi, è importante implementare misure di sicurezza adeguate, come l’utilizzo di soluzioni antivirus aggiornate, l’implementazione di firewall e la gestione corretta dei software. Inoltre, è fondamentale aggiornare regolarmente i software e i sistemi di sicurezza per prevenire attacchi di questo tipo.

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Marriott International: 5,2 milioni di clienti colpiti da una nuova violazione dei dati

Il mese di maggio del 2019 si apre con la notizia della seconda violazione dei dati subita da Marriott International in meno di un anno. Il colosso dell’ospitalità ha rivelato che i dati personali di circa 5,2 milioni di clienti sono stati compromessi, tra cui nomi, indirizzi email, numeri di telefono e dettagli sui programmi di fedeltà. In questo articolo, esamineremo i dettagli di questo attacco, le possibili cause e le implicazioni per la sicurezza dei dati.

Secondo le informazioni fornite da Marriott International, la violazione dei dati è stata scoperta durante una revisione di routine delle attività di sicurezza informatica della compagnia. L’attacco sembra essere stato iniziato a gennaio 2020 e scoperto solo a febbraio 2020. Il gruppo Marriott ha affermato che la violazione dei dati non ha compromesso le password, le informazioni finanziarie o le informazioni sui passaporti dei clienti. Tuttavia, è stata esposta una vasta quantità di informazioni personali, compresi i dettagli sulle prenotazioni, come le date di arrivo e partenza e le preferenze dei clienti.

Al momento, non è ancora chiaro come l’attaccante sia riuscito ad accedere ai dati della compagnia, ma si pensa che l’attacco sia stato perpetrato tramite l’utilizzo di credenziali di accesso compromesse. La compagnia ha inoltre affermato di aver preso misure per proteggere i dati dei clienti e ha implementato nuove misure di sicurezza.

Questa non è la prima volta che Marriott International viene colpita da una violazione dei dati. Nel novembre 2018, la compagnia aveva già subito un attacco che aveva compromesso i dati personali di circa 500 milioni di clienti. La compagnia ha speso circa 28 milioni di dollari per ripristinare la sicurezza dei suoi sistemi dopo la prima violazione dei dati. Non è ancora chiaro quanto costerà riparare i danni causati dalla seconda violazione dei dati.