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Come Drupalgeddon3 ha messo a rischio la sicurezza dei siti web

Il 21 gennaio 2019 è stata scoperta una grave vulnerabilità di Drupal, nota come Drupalgeddon3 e identificata con il CVE-2019-6340. Si tratta di un bug che consente l’esecuzione remota di codice, mettendo a rischio la sicurezza dei siti web che utilizzano Drupal come CMS.

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Drupal è uno dei CMS più popolari al mondo, utilizzato da milioni di siti web. La vulnerabilità CVE-2019-6340 ha colpito molte versioni di Drupal, dalla 7 alla 8, e ha permesso a un attaccante di eseguire codice arbitrario a distanza, sfruttando una vulnerabilità nella funzione di gestione dei file.

Il bug si trova nel modulo di gestione dei file di Drupal, che utilizza la libreria di terze parti Archive_Tar. La vulnerabilità consente a un attaccante di utilizzare un’archiviazione malformata per eseguire il codice all’interno dell’archivio. In questo modo, è possibile compromettere l’intero sistema e accedere a informazioni riservate.

L’exploit di Drupalgeddon3 è stato pubblicato poco dopo la scoperta della vulnerabilità, il che ha reso facile per i criminali informatici sfruttarla. Inoltre, la vulnerabilità era facilmente automatizzabile, il che ha reso possibile l’attacco a larga scala.

Drupal ha rilasciato immediatamente una patch per la vulnerabilità, ma molti siti web non hanno applicato l’aggiornamento. Ciò ha reso possibile ai criminali informatici di utilizzare Drupalgeddon3 per attaccare siti web non protetti.

Per proteggere i siti web dalla vulnerabilità CVE-2019-6340, è fondamentale applicare l’aggiornamento di Drupal il prima possibile. Inoltre, è importante avere sempre una copia di backup dei propri dati, per poter ripristinare il sito in caso di attacco.